I punti di forza di questa iniziativa sono:
la possibilità di ottenere visibilità da parte degli inserzionisti grazie alla capillarità e alla distribuzione strategica delle macchine
la possibilità di agire sulla leva del prezzo da parte dei proprietari delle macchine senza essere in perdita, bensì guadagnando in competitività.
E per il consumatore? Il risparmio del prezzo della bevanda…
Non sono del tutto sicuro che il modello di comunicazione sia efficiente: se, come si legge, si tratterà della visione di uno spot pubblicitario della durata di 30 secondi, ovvero come avviene solitamente in televisione, siamo di fronte all’utilizzo di uno strumento “vecchio” in una nuova forma. Nonostante il consumatore sia praticamente “obbligato” a vedere la pubblicità durante l’attesa, infatti, il messaggio veicolato a lungo andare potrebbe risultare anche pesante da assimilare. Non dimentichiamo, infatti, che la passività di questo mezzo di comunicazione è una delle cause della perdita di efficacia dello stesso.
Probabilmente, una automobile brandizzata da guidare gratis rende maggiormente stimolante il coinvolgimento del consumatore, oppure alcuni adesivi pubblicitari sui corrimano delle scale mobili (con numero di telefono da chiamare per avere maggiori informazioni) sono un mezzo meno passivo e maggiormente accettabile per il consumatore.
Mi piacerebbe capire cosa ne pensate, sia dal punto di vista del marketing, sia del consumatore…
Filippo Minelli per marketingarena