Sono specializzato nei “contextual ads”, quei link, accompagnati da poche righe di testo, che gli inserzionisti comprano dai motori di ricerca, associandoli a un certo numero di parole chiave che descrivono il loro settore/prodotto/servizio. I link pubblicitari, inoltre, compaiono in migliaia di siti: questi tipi di link permettono la suddivisione dei ricavi tra la società che fornisce il servizio e il sito ospitante. Ma il mio sistema funziona diversamente rispetto a quello di Google e Yahoo, infatti le mie caratteristiche sono:
· Trasparenza e controllo: gli advertiser che pagano Google e Yahoo per i contextual ads non sanno dove i loro annunci verranno pubblicati (si tratta del cosiddetto “blind network”). Quigo invece è in grado di fornire una lista di siti specifici in cui le inserzioni compariranno, in modo da offrire la possibilità di acquistare sono una specifica parte del sito o una singola pagina. La trasparenza incoraggia gli investitori a spendere più di quanto farebbero con Google e Yahoo.
Considerato che il mercato dei “contextual ads” genera all’incirca 2 miliardi di dollari l’anno (=13% della spesa dell’advertising online), conquistare la leadership in questa “nicchia” di mercato potrebbe risultare molto redditizio.
Dopo aver raccontato gli scenari di mercato, propongo alcuni spunti di riflessione:
Su quali punti è possible competere con Google? Quali sono le strategie che possono rivelarsi maggiormente vincenti? L’attacco ai fianchi, ad esempio, come nel caso dell’offerta di Quigo, può a lungo andare sgretolare una parte della quota di mercato del gigante? O succederà come con il caso di Google Video?