HomeBlogDesign“Ok Google; dimmi i cinque trend dell’UX Design del 2019”

“Ok Google; dimmi i cinque trend dell’UX Design del 2019”

Quante volte avete chiesto a Google di cantarvi una canzone? Sono convinta che almeno una volta sia capitato anche a voi!

Ecco, questo è uno degli effetti dell’evoluzione del concetto di UX Design. Negli ultimi due anni, infatti, abbiamo visto entrare nella quotidianità tecnologie che hanno senz’altro cambiato le nostre abitudini online e non solo. Qualche esempio? L’interfaccia utente vocale e smart home device. Queste nuove esperienze hanno cambiato il comportamento dell’uomo e richiesto di conseguenza la progettazione e lo studio di nuove soluzioni.

Quali sono le conseguenze per le aziende?

Nel 2019, il design user-centred deve essere una priorità assoluta in ogni ufficio marketing e design. La user experience diventa, quindi, un ingrediente immancabile per instaurare una relazione positiva tra business e customer.

Partendo da questi presupposti diamo uno sguardo più da vicino ai trend UX che saranno un must per questo anno.

1. Esperienze customizzate

Parlare di “one-size-fits-all“ e produzione di massa è davvero obsoleto nel 2019. Il mercato si fa sempre più competitivo e allo stesso tempo aumentano le aspettative dei consumatori nei confronti del brand.

Immaginate di entrare nel vostro ristorante preferito e di trovare un menù creato ad hoc per voi, in base non solo ai vostri gusti ma anche al vostro umore. Sarebbe davvero super, no? Attraverso lo sviluppo del machine learning e dell’intelligenza artificiale, le aziende oggi possono offrire un servizio personalizzato ai loro clienti. Brand come Netflix e Spotify cavalcano da tempo quest’onda curando i consigli sui contenuti con il loro algoritmo proprietario. Quindi progettare design basandosi su dati e informazioni raccolte e creare una user experience customizzata passa dall’essere un “nice-to-have” a un “must-have”.

Photo credits: Parth Taylor

2. Interfaccia utente vocale

Alexa e Google Home stanno diventando i coinquilini che tutti vorremmo avere, un mezzo di riferimento degli utenti per cercare informazioni preziose, intrattenersi e organizzare la propria giornata. L’esperienza di utilizzo con meno pulsanti e senza menu sembra così intuitiva che il 40% degli adulti usa la ricerca vocale almeno una volta al giorno! La voce è il futuro. Ci affidiamo sempre meno a mouse e tastiere mentre i comandi vocali stanno lentamente cambiando il modo in cui interagiamo con le interfacce digitali.

Photo credits: Parth Taylor

3. Autenticazione semplificata

Ogni tre nuove password c’è sempre un recupera password in agguato.

Per usufruire anche del più banale dei servizi online, gli utenti perdono tantissimo tempo a pensare a una password facile da ricordare ma difficile da indovinare e che rispetti tutti i requisiti richiesti. Il problema in realtà sta nel passaggio successivo: ricordarsi tutte queste password!

Secondo uno studio, il 37% delle persone si ritrova in questa situazione almeno una volta al mese.

Come si può risolvere lato ux?

Implementando metodi di accesso privi di password. Ad esempio utilizzando il riconoscimento facciale, dell’impronta digitale o magic link. Medium e Slack sono stati tra i primi ad aver adottato un meccanismo di login di questo tipo.

L’autenticazione senza password è un approccio che sicuramente va tenuto in considerazione in fase di progettazione poichè gli utenti hanno sempre più account e devono accedervi da sempre più dispositivi. Senza dimenticare che questa tipologia di login oltre a rendere la user experience agevole la rende anche maggiormente sicura.

Photo credits: Parth Taylor

4. La potenzialità delle gestures

Ormai lo sanno tutti, uno dei principali obiettivi in fase di progettazione è quello di spremere il più possibile le informazioni. Il pulsante home da tempo è stato sacrificato per dare più spazio al menù: all’utente viene ormai spontaneo cliccare sul logo del brand per ritornare nella homepage.

La ricerca della semplicità e della rapidità ci ha portati a sostituire parole e operazioni con gestualità sempre più intuitive. Social come Instragram hanno consolidato comportamenti che ormai tutti danno per scontati: per stoppare un video ci viene spontaneo tenere premuto sullo schermo mentre per passare da un’immagine all’altra non cerchiamo più una freccia ma scorriamo direttamente con il dito. L’iPhone X ha segnato l’inizio di questa era e Google Pixel 3 lo ha confermato come una tendenza. Ciò rende indispensabile per un UX Designer che si rispetti replicare e sfruttare questi nuovi gesti appartenenti ormai all’universo digitale e tradurli in un’esperienza fluida e naturale. Come? Utilizzando swipes, gesti rapidi, drag and drop, motion e tutto ciò che ci viene automatico fare con un dito e uno schermo.

Photo credits: Parth Taylor

5. Wearables are the new black

I wearables, ovvero tutti i dispositivi digitali che possiamo indossare come gli smart watch, sono sempre più diffusi anche grazie al continuo sviluppo delle loro funzionalità e potenzialità. Dal monitoraggio della salute, ai pagamenti online fino alla gestione di semplici compiti come una task list, i wearables sono progettati per risolvere e semplificare valanghe di problemi di routine. La Apple Watch Series 4 ha stravolto l’idea comune dello smartwatch, non è più solo un oggetto di tendenza con qualche limitata funzionalità ma uno strumento che sta sostituendo quasi completamente lo smartphone!

Quando si parla di wearables non ci si riferisce solo a smartwatch nel senso più comune del termine, ma a un mondo molto più ampio e con enormi possibilità di sviluppo. Questa tecnologia è già entrata nel settore della sanità dove viene utilizzata per monitorare il sonno, fare l’ECG, misurare i livelli di stress e persino come apparecchio acustico per non udenti.

Non ci resta che tenere sotto controllo questo nuovo trend e vedere fino a che punto riuscirà a spinegersi.

Photo credits: Parth Taylor

Tiriamo le somme?

Nessuno di questi trend è una novità assoluta ma nel 2019 li vedremo guadagnare terreno. Ecco perché è importante continuare a osservarli, analizzarli e sperimentarli per spingere al massimo il loro potenziale e creare una user experience coinvolgente.

Per questo l’ingrediente segreto per un buon UX è e sempre sarà un design intuitivo, rapido e user-friendly.

 
 
AUTORE

Claudia Poli

Appassionata di typography e graphic design ma decisa a scoprire il mondo del digital marketing. È cresciuta a Badia Polesine come Bruno Munari, suo idolo incontrastato.
 
 

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