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Innovazione e PMI: il caso MecLat

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MecLat è un’azienda della provincia di Vicenza, che incontra i problemi classici di tutte le PMI italiane. Parte da una produzione di tipo artigianale e pian piano si amplia, proiettandosi verso i mercati esteri e cercando di fare dell’innovazione il suo cavallo di battaglia. Abbiamo rivolto alcune domande all’Ing. Erik Bettini, patron di Meclat, che gentilmente si è messo a disposizione.


Osservando la qualità anche estetica del Vostro sito si può subito intuire che ritenete importante la comunicazione, anche quella che avviene sul web. Che obiettivi/risultati cercate con un’efficace azione comunicativa in internet? Ritenete che il web sia strategico? Avete dei ritorni diretti dalla presenza concreta sul web?

Sì, ritengo sia fondamentale al giorno d’oggi per un’azienda, possedere un sito internet- E’ uno strumento molto usato, per cercare ogni tipo di prodotto; se si tratta di un prodotto ad alto contenuto tecnologico, il web è un ottimo mezzo di divulgazione. Sempre più clienti quando chiamano esordiscono: “visitando il vostro sito internet..”

In che modo avete pensato di promuovere e “comunicare” E-PAK (o altre innovazioni) all’estero?

Al momento, non avendo ancora una fitta rete commerciale, ci siamo avvalsi di una fiera all’estero, di due eventi fieristici in Italia, della divulgazione cartacea tramite depliants; molto utile la pubblicazione sul portale Irc Irene grazie al supporto di VenetoInnovazione e al momento di alcuni nostri intermediari per l’europa e il bacino del mediterraneo.

Come e con che mezzi avete comunicato la Vostra attuale novità, l’E-PAK? Perché ritenete importante dare visibilità alle vostre innovazioni?

Abbiamo usato in un primo momento le riviste specializzate; quindi le fiere supportate da pubblicità su carta e naturalmente aggiornando il ns sito internet. In tutto questo si è intrecciato molto bene il lavoro di p e di pubblicazione sulla rete Irene, curato da VenetoInnovazione.
E’ importante amplificare le proprie innovazioni, specialmente in questo particolare momento dove spesso per restare a galla servono nuove idee, serve innovazione appunto.

In genere si parla di “non pianificabilità dell’innovazione”: come è nato l’E-PAK? Da quali esigenze/idee? Si è generato casualmente oppure per via di un problema/bisogno ricorrente?

L’idea molto spesso nasce per caso. Talvolta, come E-Pak, nasce dall’esperienza maturata in un particolare settore. L’enorme spazio occupato dalle bottiglie vuote prima dell’imbottigliamento, hanno fatto pensare a questo contenitore che, privo di fondo, può essere impilato da vuoto, come i bicchieri di carta per capirci, per riprendere poi tutte le caratteristiche di un contenitore una volta riempito e sigillato.

E’ stata comunicata e valorizzata l’innovazione all’interno dell’azienda, verso i dipendenti stessi o verso i fornitori/collaboratori? Se si, in che modo e con quali finalità?

Certamente, è fondamentale che ogni componente dell’azienda condivida gli obiettivi e le modalità per perseguirli ed esprima il suo parere per apportare dei miglioramenti al loro raggiungimento.
Anche il coinvolgimento dei fornitori è importante, il più delle volte per lo sviluppo del prototipo, il suo miglioramento e l’industrializzazione del prodotto finito.

Le fasi tipiche per lo sviluppo di un prodotto in genere sono: generazione delle idee, selezione della migliore tra le idee esistenti, sviluppo del prodotto, test di prodotto ed infine lancio del prodotto. Voi di MecLat seguite quest’ordine (piuttosto teorico) oppure avete un processo diverso per la creazione dei Vostri prodotti? Momento innovativo e produzione coincidono o sono due momenti distinti?

Nel nostro caso abbiamo invertito il Lancio, prima dello sviluppo e del test. Di solito sono le grandi industri e le multinazionali che , potendo disporre di grossi capitali da investire e a fronte di un importante sforzo di marketing e commerciale, sviluppano un prodotto in tutti i suoi particolari, per poi programmare un lancio sicuro, del quale conoscono con buona approssimazione l’esito. Talvolta è un errore ma nel ns caso, lanciando un prodotto ‘non finito’ contiamo sul fatto di poter ottenere un feedback dal mercato che ci faccia capire il livello di interesse verso E-Pak e dunque adottare una strategia commerciale più opportuna.

Il processo innovativo è frutto di collaborazione (interna o esterna) oppure c’è qualcuno preposto all’innovazione? In ogni caso, si fa uso di una collaborazione che si sviluppa “in rete”, intendendo con rete sia la tecnologia (internet, intranet, extranet) sia la condivisione con altri attori del processo innovativo?

In Meclat molte delle idee innovative sono frutto di intuizioni del suo titolare. Non c’è in realtà un responsabile preposto all’innovazione. La condivisione avviene nella fase progettuale e nella fase di sviluppo del trovato.

A livello di risultati, grazie alle Vostre innovazioni, il mercato Vi riconosce un surplus? Avete dei ritorni effettivi e quantificabili rispetto agli investimenti spesi in ricerca e sviluppo?

Il mercato e gli operatori del settore riconoscono il valore e l’aspetto innovativo dell’idea. A tutt’oggi però non possiamo ancora dire di aver avuto un ritorno dagli investimenti fatti. Non è facile, se non grazie ad un grosso sforzo commerciale, che un’idea/prodotto venga spinta al punto tale da diventare prodotto di largo consumo.

Alla luce della Vostra esperienza, quindi, cos’è per Voi l’innovazione? Che obiettivi (innovativi e non) Vi proponete per il futuro?

L’innovazione è ed è sempre stata la chiave per crescere e rilanciare un’azienda, la piccola media impresa come la grande industria. Senza dubbio la nostra prerogativa e gli obiettivi che ci prefiggiamo sono di migliorare i prodotti esistenti ma soprattutto di non smettere mai di pensare a nuovi prodotti/bisogni.

Il caso MecLat ci porta a riaffermare le virtù delle PMI italiane, che si confermano motore di un’economia complessa ma creativa e di sicuro interesse come modello di studio, mi sembra che il problema del nostro sistema sia proprio quello di “fare sistema”, replicare cioè su larga scala un modello innovativo che ripensa leve di marketing e comunicazione e processi innovativi adattandoli agli scenari specifici

 
 
AUTORE

Luca Crivellaro

Il professore di Marketing Arena, dalla sua poltrona controlla la situazione, dategli un computer ed un foglio excel ed organizzerà il mondo. Serve assist e torna a difendere quando serve. Colonnello.
 
 

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