Mi chiamo Quigo, sono nata a New York nel 2000, offro soluzioni di marketing innovative per gli advertiser online. Oggi non molti mi conoscono, soprattutto in Europa, ma negli Stati Uniti sto conquistando la stima di una parte del mercato, tanto che perfino il New York Times mi ha dedicato un articolo.Sono specializzato nei “contextual ads”, quei link, accompagnati da poche righe di testo, che gli inserzionisti comprano dai motori di ricerca, associandoli a un certo numero di parole chiave che descrivono il loro settore/prodotto/servizio. I link pubblicitari, inoltre, compaiono in migliaia di siti: questi tipi di link permettono la suddivisione dei ricavi tra la società che fornisce il servizio e il sito ospitante. Ma il mio sistema funziona diversamente rispetto a quello di Google e Yahoo, infatti le mie caratteristiche sono:
· Trasparenza e controllo: gli advertiser che pagano Google e Yahoo per i contextual ads non sanno dove i loro annunci verranno pubblicati (si tratta del cosiddetto “blind network”). Quigo invece è in grado di fornire una lista di siti specifici in cui le inserzioni compariranno, in modo da offrire la possibilità di acquistare sono una specifica parte del sito o una singola pagina. La trasparenza incoraggia gli investitori a spendere più di quanto farebbero con Google e Yahoo.
Considerato che il mercato dei “contextual ads” genera all’incirca 2 miliardi di dollari l’anno (=13% della spesa dell’advertising online), conquistare la leadership in questa “nicchia” di mercato potrebbe risultare molto redditizio.
Dopo aver raccontato gli scenari di mercato, propongo alcuni spunti di riflessione:
Su quali punti è possible competere con Google? Quali sono le strategie che possono rivelarsi maggiormente vincenti? L’attacco ai fianchi, ad esempio, come nel caso dell’offerta di Quigo, può a lungo andare sgretolare una parte della quota di mercato del gigante? O succederà come con il caso di Google Video?