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Guardare le agenzie con gli occhi delle aziende (cosa ho imparato al knowcamp)

Uno dei eventi più social dell’autunno che tarda ad arrivare è stato senza dubbio il KnowCamp, una due giorni organizzata davvero molto bene che abbiamo potuto vivere in pieno non solo grazie al martellante cinguettio dei nostri telefonini iperconnessi stimolati dall’hashtag ufficiale #kc2011, ma anche e soprattutto grazie alla presenza al business panel, in compagnia di facce (stra)note come l’amica Michela Simoncini 🙂

Il rischio che questi eventi portano con se è quello di raccontare la ridondanza: “siamo tutti bravi”, “bisogna essere social”, “ascoltate il mercato”. In questa occasione, grazie anche alla complicità di un pubblico pepato, le presentazioni sono andate veloci ed il dibattito non è mancato.. anzi.. Noi abbiamo contribuito con “5 cose che vostro nipote non vi dirà sui social media“, presentazione disponibile:

Potrete anche scaricarla dalla nostra sezione “risorse”. La presenza a questi eventi suscita attese anche in chi siede dalla parte del racconto, le mie sono state assolutamente rispettate, porto a casa infatti un concetto ben chiaro: le aziende hanno bisogno di essere accompagnate.

Lo sospettavamo già da un po, il fulmineo ma lucido “punto della situazione” con Gianluca Diegoli in pausa buffet (ottimo buffet), ha portato ancora una volta alla luce la necessità di una figura ponte tra aziende e agenzie, un esplicitatore di bisogni, un compilatore di brief, una figura che al tempo abbiamo chiamato temporary manager. La distanza tra domanda (vendere o comunque aumentare i ritorni diretti) e offerta (branding, ascolto) non va colmata solo con quella dimensione culturale evocata dall’ottimo Stefano Epifani, servono delle figure in grado di “alzare” l’asticella dell’offerta d’agenzia solitamente concentrata sulla consulenza ma basata su un approccio alla fine strumentale (ti dico quello che ti serve ma alla fine ti servirà quella piattaforma perché è quella che rivendo io), ma anche in grado di leggere con l’azienda quei bei report che le agenzie consegnano snocciolando gli insights ancora oggi cosi geroglifici. Chiudo con il ringraziamento a tutto lo staff del KC2011 prenotando un posto per il prossimo anno, ed appuntando 3 temi su cui riflettere in settimana:

  • Analfabetismo (digitale): di chi è la colpa?
  • Autenticità social, un miraggio?
  • Quantità e qualità nel social media marketing: alla ricerca del mix perfetto

..a prestissimo su questi schermi!

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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