Il libro “Alternative” di Sebastiano Zanolli, con cui ho avuto l’occasione di dialogare al bellissimo evento Rovigoracconta, è un concentrato di lezioni interessanti. Non vi nascondo di aver approcciato questo libro con rispetto per l’autore ma timore per la tematica: “l’ennesimo libro sulla motivazione?!”. Mai timore fu più sbagliato.
A fronte di una letteratura ormai sconfinata sul “farcela”, si sta facendo largo un set di contenuti che mettono in guardia sull’approccio troppo positivo alla vita. Lo stesso Frédéric Gros in due recenti lavori mette in guardia sull’ossessione del fare, del correre, del raggiungere un risultato in maniera ossessiva. Senza scomodare i filosofi, anche se lo stoicismo ritorna in queste narrazioni, basta mettere gli occhi su libri come “contro il self help” o “ego è il nemico” per comprendere che è in un approccio più onesto e sereno all’esistenza che risiede una delle chiavi del fare le cose fatte bene con soddisfazioni. È in questo filone che colloco il libro di Sebastiano Zanolli, un lavoro che trasuda onestà intellettuale.
Ci sono almeno 5 elementi che mi hanno particolarmente colpito:
- L’importanza della motivazione intrinseca
- Il rapporto tra piani e passioni
- Il fatto che “il piano B” non è gerarchicamente inferiore al piano A
- L’importanza di scriversi una lettera dal futuro
- Il valore delle storie autentiche
Ad un certo punto Sebastiano dice “il destino è una spremuta delle nostre scelte”. Il concetto è chiaro: dobbiamo essere dei designer del nostro futuro, dobbiamo scriverci una lettera dal nostro io futuro. Ed il piano B va messo in atto quando il piano A sta funzionando benissimo, non a frittata già fatta. Una versione rimodernata e corretta del detto “il tetto si ripara quando c’è il sole”.
Particolare attenzione, supportata da esempi reali, è posta sulla non obbligatorietà di fallire. Fallire NON è una figata, fallire non è fondamentale, e “fail fast” non fa meno male di “fail slow”. Il problema non sta nel fallimento, ma nella celebrazione dello stesso. Può succedere di fallire, ma non è bello che accada, e soprattutto non è bello raccontarlo. Anche se può apparire enfatico e pleonastico, il fatto di prendere posizione “contro” il fallimento ha in verità una sua importanza: non è vero che vale tutto, non è vero che il nostro tempo è infinito e non è vero che il mercato perdona. L’Italia è fatta di imprenditori e risparmiatori, il fallimento “coperto” dai risparmi della nonna non è un fallimento sano.
Il fallimento è una tattica che ti accade, non una strategia da perseguire. Il libro di Sebastiano Zanolli ci ricorda che tutti noi dobbiamo avere un’alternativa, e perseguirla nel momento in cui il nostro piano non sta più funzionando. Una riflessione che merita una lettura attenta, in verità anche spassosa per gli esempi che contiene.
Ci vediamo al prossimo Rovigoracconta!