HomeBlogNews ed eventiEvoluzione del punto vendita: se ne parlava a Padova, potevamo mancare?

Evoluzione del punto vendita: se ne parlava a Padova, potevamo mancare?

Questa settimana i Luca di MarketingArena (precisamente Dalla Villa e Crivellaro) sono stati invitati a seguire e “valutare” una presentazione di Marketing dal prof. Marco Bettiol, docente di marketing al corso di scienze della comunicazione presso l’università di Padova.

L’argomento delle presentazioni : le attività commerciali esperenziali. Abbiamo trovato ad accoglierci una classe vivace ed attiva nei confronti dell’argomento trattato e ci è piaciuto molto.

Uno dei gruppi che si è distinto tra i nove totali è il gruppo “Why NOT ?” che ci ha parlato del caso LUSH. Lush nasce a Poole, nel sud dell’Inghilterra, nel 1995. Oggi i negozi a marchio Lush in Italia sono oltre 25, a cui va aggiunta la vendita per corrispondenza. In veneto è presente sia a Padova che a Venezia e il gruppo è stato a sperimentarla in entrambi i punti vendita. Il caso Lush era stato preso in considerazione anche da altri gruppi, e partiva perciò svantaggiato (il criterio premiante di MkA era l’originalità dei casi trattati). Il gruppo “Why Not” ed in particolare la presentatrice del caso (vogliamo il tuo nome!) ci ha letteralmente conquistato! Una presentazione fresca, solare e soprattutto è riuscita a trasmettere in pieno i valori di questa catena di negozi. Inoltre per i contenuti trattati è stato, a nostro avviso, il caso che più ha centrato gli obiettivi dell’esercitazione, in quanto Lush è si un punto vendita dell’esperienza, ma ha dimostrato che il modello funziona ed è replicabile! COMPLIMENTI WHY NOT!

Un altro gruppo da cui siamo rimasti colpiti è stato MISS MARK , anche qui come nel caso precedente, buona parte del merito va alla brillante presentatrice. Il caso che ci ha portato è il panificio “Vecchiato” nel cuore di Padova. È un negozio con tutti i sapori di una volta e non solo! I colori e l’arredamento del negozio di via Savona sono rimasti immacolati negli anni e persino l’abbigliamento dei gestori è in pieno stile “vittoriano”. Il negozio è della Famiglia Vecchiato da varie generazioni e continuerà (così ci fanno intendere) ancora per molto. Vecchiato, al contrario di Lush, non è certo replicabile come modello di business esperienziale, nonostante la famiglia abbia altri negozi associati, questo è forse l’aspetto negativo, ma se vogliamo anche positivo del caso: di Vecchiato ce n’è uno tutti gli altri sono Nessuno! La presentazione ha inciso molto anche in questo caso: ci avete fatto avvertire l’idea di esperienza. Bravi! La cosa che ha sicuramente più impressionato noi (ma credo anche il resto dei presenti in aula) è stato il video clip girato all’interno: uno spezzato di quotidiano in questo panificio storico, che ci ha fatto assaporare i gusti della tradizione.

Dal punto di vista della partecipazione attiva del consumatore, che è un tassello fondamentale delle attività esperienziali, la nostra preferenza ricade poi, senz’ombra di dubbio, sui casi esposti dal gruppo Strangeavantgardestrategies (nome facile da ricordare oltretutto…..). Galeazzo è un ristorante, ma espone e vende anche oggetti di arredamento per la casa, propone soluzioni creative per fiori e piante (sono banditi i normali vasi: queste creazioni floreali arredano nel vero senso della parola), presenta infine una sezione dedicata all’abbigliamento. Il product-mix di Galeazzo è decisamente vario, all’apparenza quasi eccessivo: in realtà c’è un evidente filo conduttore che unisce le attività al suo interno. Si possono vivere infatti queste differenti sezioni in momenti diversi della giornata, facendo seguire allo shopping per la casa e per il benessere personale, un momento di ristoro. Inoltre, tutto l’ambiente Galeazzo si sviluppa in un continuum dettato dallo stile minimal degli interni, particolarmente curato. Da considerare affine come tipologia di esperienza, è quella del Cafè au Livre, anch’esso a Padova, come Galeazzo. Più precisamente, si trova nella cosiddetta “Contrada della cultura”, perché la zona è ricca di librerie antiquarie e sedi universitarie. Inoltre, è proprio di fronte a Palazzo Zabarella. Il Cafè au Livre è uno spazio ibrido, somma delle due anime caffetteria e libreria. Risultato: un luogo d’incontro. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un’ambiente elegante e affascinante, in cui le persone si possono rilassare leggendo un libro, contemporaneamente mangiando qualcosa e chiacchierando con altri ospiti del Cafè au Livre. Ma questo è nulla: a loro disposizione ci sono schermi al plasma, angolo internet, possibilità di iscriversi alla newsletter per poter essere informati sulle varie iniziative (come ad esempio vari corsi di degustazione dei vini), possibilità di consigliare libri da leggere, appositamente “spostati” dai lettori in uno scaffale “bookcrossing”, a cui tutti possono accedere e prendere spunto per una lettura. Circoli di lettura, incontri con l’autore, itinerari turistici e di degustazione: questi saranno i prossimi passi che arricchiranno ancor di più il Cafè.

Ci sono piaciuti anche altri dei lavori esposti dai gruppi del corso di Marketing condotto dal prof. Marco Bettiol, ma per ovvi motivi possiamo segnalarne soltanto alcuni. Meritano una segnalazione anche il gruppo Marketing4dummies con il caso Olio Carli e il gruppo Persone Singolari con il caso Disney Store: buona esposizione e…bella presenza! (sono sensibile a questo aspetto!).

vogliamo ringraziare infine il prof Bettiol e la sua la frizzante classe che ci ha dato modo di provare questa esperienza interfacoltà molto affascinante e formativa… promuoviamo a pieni voti ed invitiamo gli studenti di Comunicazione a ricambiare l’esperimento! Ciao a tutti!

Luca&Luca per marketingarena

(per approfondire: un lavoro di Giorgio Soffiato sui flagship store)

 
 
AUTORE

Luca Dalla Villa

 
 

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