3 ottobre 2005.Tratto da Adv
Escludendo in questa sede ogni possibile strascico polemico con quanto successo, vorrei ipotizzare, oltre a quelle citate in precedenza, anche altre variabili non di poco conto che costituiscono gli stakeholder dell’evento, e che date le circostanze a cui abbiamo assistito, devono essere tenute in considerazione:
– La comunità locale: quali possono essere le ricadute sia a livello di immagine della città che a livello di organizzazione locale?
– Gli organizzatori: quali ripercussioni può avere “Milano concerti”, pur con tutta probabilità estranea ai fatti? Come risolvere i problemi derivanti – ad esempio – dal massiccio rimborso dei biglietti?
– Il promotore: quali possono essere le ricadute a livello di brand? È ipotizzabile che l’azienda in questione faccia qualcosa di più di un semplice comunicato stampa congiunto?
– I partecipanti: quali le conseguenze di un’esperienza negativa?
– I non partecipanti: direttamente collegati con i precedenti; il modo migliore per far durare un’esperienza, si sa, è condividerla con amici e parenti anche non presenti all’evento. in questo caso, il passaparola negativo cosa comporterà?
– I media: spesso “causa” di eccessivi allarmismi, nel caso di eventi negativi alcuni articoli potrebbero fomentare paure o influenzare giudizi affrettati.
– I protagonisti (cantanti): come reagiscono i cantanti nei confronti della manifestazione? Ad esempio Vasco Rossi, evidentemente ben consigliato dal suo entourage, ha pensato di far sentire la sua voce anche se non sul palco, attraverso il suo sito e alla radio.
Alla luce di quanto espresso finora, quali sono i soggetti che possono aver avuto le maggiori ripercussioni?
È possibile inoltre aspettarci qualche azione ad hoc nel prossimo futuro? Ad esempio un impegno preciso da parte dell’azienda di “rimediare” (chiaro, non ad una sua colpa), magari fornendo dei contenuti online solo per coloro che avevano comprato il biglietto, o altro?
Filippo Minelli