Lo scorso 8 aprile a Bologna siamo andati ad aggiornarci all’Advanced SEO Tool, quarta edizione di questo imperdibile appuntamento di alta formazione sulle tecniche e i tools SEO organizzato da gt idea.
Un team di relatori scelti tra i più famosi nel panorama italiano che si sono alternati in un ricco programma che ha coperto gli argomenti e i temi più tecnici in materia SEO.
Ha aperto l’evento Enrico Altavilla che tra un asterico e l’altro ci ha spiegato come affrontare un’analisi di mercato basata sulle query degli utenti; ha proseguito Matteo Zamboni che ha portato sul palco il suo tool preferito – Google Tag Manager – per spiegare come si possano gestire dati strutturati e attributi HTML5 direttamente dal pannello GTM (aka meno lavoro per gli sviluppatori e più per noi SEO).
In seguito, Andrea Pernici ci ha riportati con i piedi per terra, ricordandoci che i bravi SEO del 2016 non fanno solo le pulci sui siti degli altri ma devono sapere come avviare un sito senza troppe incertezze.
Il pomeriggio è continuato con i SEO Take Away di Giorgio Tavernitti, Cosmano Lombardo, Andrea Pernici e Marco Quadrella e le sessioni di Giovanni Sachelli che ci ha fatto esplorare le funzioni di Screaming Frog per effettuare controlli SEO avanzati sui siti e-commerce e di Riccardo Mares che ci ha portato a spasso tra i tool più interessanti per fare Web Listening a supporto delle attività SEO e Inbound marketing.
La sessione più interessante dell’evento è stato sicuramente quella dedicata al SEO Business Case: un vero momento di condivisione di idee e conoscenza e di crescita. Suddivisi in gruppi di 20 persone abbiamo lavorato insieme agli esperti del settore per lanciare un e-commerce per un’azienda produttrice di lampade da interni.
L’aspetto più importante del Business Case non è stato tanto lo scoprire “quali attività svolgere e quali no” quanto nel METODO: il più importante SEO tool avanzato che possa esistere! Per questo motivo vi voglio condividere lo schema utilizzato (sono sicura che potrà tornare utile a chiunque si voglia approcciare ad un progetto integrato).
In primis si parte con un brainstorming: si ragiona insieme, si comprende meglio l’azienda, il prodotto ed il mercato e ci si suddivide i task.
In seconda battuta sarà importante creare:
- la customer journey, in altre parole si tratta di mappare i touch point digitali che un possibile cliente avrà con l’azienda;
- un elenco delle macro attività, ossia individuare le attività che dovranno essere affrontate durante il lancio.
All’interno della customer journey si dovranno poi spacchettare tre macro tematiche:
- la Keyword Strategy: andando ad identificare le principali tipologie di parole chiave per le quali si pensa di posizionarsi, con la relativa difficoltà di posizionamento: da 1 a 5 (1 molto bassa, 5 molto alta) e la sua importanza strategica: da 1 a 5 (1 molto bassa, 5 molto alta);
- gli Analytics: individuare i KPI più opportuni ai fini di una corretta analisi e misurazione dell’andamento della campagna di lancio e dell’efficacia delle principali azioni intraprese;
- Re-Engagement: tutte le attività che rispondono alla domanda: come faccio digital marketing su chi è già stato sul sito?
Dalla keyword analysis si dovranno definire poi gli sforzi da effettuare suddividendo i canali:
- owned, ossia di proprietà (blog aziendale, pagine istituzionali, schede di descrizione prodotto, ecc…) e rented, ossia di proprietà esterne (social network, sezioni di siti altrui in gestione, blog altrui, ecc…) Nella definizione della keyword strategy sarà utile suddividere;
- earned, ossia le attività che hanno portato un ritorno senza alcun costo e paid, ovvero tutte le attività che a fronte di una spesa permettono un ritorno.
NOTE A MARGINE: tutti gli attori del progetto dovranno parlarsi fra di loro e non procedere a reparti stagni, IN PRIMIS chi si occuperà delle misurazioni che arrivano a caduta sulle decisioni prese a monte!
Infine, di pari passo allo svolgimento della parte riguardante la customer journey dovranno essere individuate all’interno dell’elenco delle macro attività:
- le tempistiche (ad esempio identificando le attività da svolgere prima, durante e dopo il lancio);
- il budgeting, ovvero dato un budget a disposizione saperlo allocare nel migliore dei modi (ad esempio suddividendo i costi in ore/uomo, costi vivi: acquisto visibilità/click, fornitori esterni e tool).
E ora che sapete come fare, non vi resta che provarci!