Mia madre si è da poco avvicinata a Facebook. Dopo un’iniziale diffidenza si è lasciata andare e ha ceduto al mondo di Mark e a quelle dinamiche che ne hanno fatto il social media più utilizzato al mondo. Dopo averle spiegato le principali azioni da svolgere l’ho lasciata libera di esplorare e di capire.
Capire cosa? Che grazie a Facebook puoi sì mantenere i contatti con amici e parenti ma cosa ancora più divertente, puoi venire a conoscenza di informazioni inerenti persone che conosci appena senza per forza dover essere loro amico.
Ed ecco mia madre in versione Facebook Spy. Scoop degli ultimi giorni, la figlia della sua migliore amica, Valeria, annuncia il suo matrimonio.
Ma lei, mia madre, non conosce lui, mai visto (lei vive a londra).
Ha solo un’informazione: il nome, si chiama Leonardo. Capisce subito che può essere una buona idea controllare la lista amici di Valeria cercando un Leonardo. Ne trova due ma uno vive a Roma, l’altro a Manchester. Facile, ecco individuato il profilo.
Guarda le foto e si accerta che si tratta di lui per le foto che lo ritraggono insieme a Valeria. Grazie alle foto si è fatta anche un’idea dei luoghi che frequenta, la musica che ascolta, la squadra del cuore. Decide di andare oltre le foto e legge quei pochi post pubblici presenti sulla pagina. E capisce anche dal tono, che tipo di persona è, come si approccia agli amici, risale al suo posto di lavoro e ai suoi colleghi.
Mi fermo qui ma credetemi che è andata oltre, ha estratto materiale per ore di conversazione.
Questo dopo soli pochi mesi di Facebook. Nulla di nuovo. Quello che ha fatto mia madre in realtà altro non è che un’attività manuale di social media mining, espressione con cui si definisce il processo attraverso il quale si estraggono e si analizzano dati pubblicati sui Social Network.
L’attività di social media mining, fatta bene, è strettamente legata al concetto di Social Network Analysis, termine con cui ci si riferisce alla disciplina che studia le reti sociali, dove i nodi rappresentano le persone e i collegamenti le loro relazioni (amicizia, parentela, lavoro). Possiamo pensarla come un modo vero e proprio di investigare all’interno di una rete. I soggetti principali all’interno di un network sono le relazioni fra gli individui e le loro azioni, il loro comportamento.
I parametri di interesse per questo tipo di analisi sono:
- Network Centrality: è una misura dell’influenza che un attore possiede all’interno della rete. Misura le potenzialità di un attore sulla base della sola posizione e della centralità e si riferisce alla misura in cui una rete ruota attorno ad un singolo nodo.
- Betweness Centrality: misura la rilevanza strategica di un nodo nella rete tra due aree importanti della stessa.
- Closeness Centrality: misura il numero di passaggi necessari per raggiungere, partendo da un nodo, il massimo numero possibile di nodi. Gli individui con un’alta closeness centrality sono nella posizione ideale per monitorare il flusso di informazioni sulla rete.
- Network Density: la densità del network esprime il livello dei legami all’interno di una rete, ovvero la connettività di ogni singolo soggetto.
In soccorso alla Social Network Analysis si usano i grafi, ovvero la rappresentazione visiva delle relazioni esistenti fra le entità. I grafi offrono una visione di insieme delle relazioni tra entità che in base ai social media che si analizzano possono essere singoli tweet o hashtag o contatti.
Esistono diversi tool e applicazioni che consentono di estrarre dati dai social e visualizzarli in grafi. Spesso è necessaria una prima esportazione in excel. Tool come Gephi o NodeXL consentono poi di aggregare i dati in grafi.
Esistono poi anche delle applicazioni che consentono di realizzare grafi direttamente dai propri profili social.
Netvizz, ad esempio, è un’applicazione Facebook che consente a chiunque di creare il proprio grafo sociale a partire da informazioni quali il sesso, l’età, il numero di post in bacheca.
Una volta estrapolati i dati, l’applicazione restituisce un file .gdf. Il grafo creato conterrà tutti i nostri amici e un certo numero di informazioni che abbiamo scelto o no di includere, e presenterà le relazioni fra di loro.
Per Twitter invece un tool interessante è Mentionmapp che restituisce un grafo della propria attività sul canale e consente di individuare facilmente influencers e top trends.
Quando si gestiscono dei canali social per lavoro analizzare il dettaglio delle proprie reti, i nodi primari, i ponti, può essere molto utile per avere una visione ad ampio raggio di chi ci segue e dei rispettivi gradi di influenza.
Per spunti e considerazioni vi aspetto nei commenti.
Alla prossima.