Come noto, lo scorso Aprile è stato approvato il nuovo regolamento europeo sulla privacy (Regolamento UE 2016/679), che – tra la conferma di regole già note e l’introduzione di nuove prescrizioni – pone l’accento sugli aspetti più critici del trattamento dei dati, quali:
- Liceità, correttezza e trasparenza del trattamento;
- Limitazione della finalità della raccolta;
- Minimizzazione ed esattezza dei dati raccolti;
- Limitazione della conservazione nel tempo;
- Integrità e riservatezza;
- Responsabilizzazione del titolare del trattamento.
Già da questa prima sintesi è facilmente intuibile l’impatto della nuova normativa (che entrerà in vigore nel 2018) sull’attività degli operatori del web, e ciò in quanto la declinazione pratica delle affermazioni di principio sopra schematizzate comporterà:
- L’introduzione di maggiori limitazioni al trattamento automatizzato dei dati;
- Una maggiore effettività della tutela dell’interessato, mediante il rafforzamento del diritto di opposizione al trattamento (compreso la profilazione) e del diritto di accesso, di rettifica e di cancellazione (diritto all’oblio);
- L’obbligo, per l’operatore, di fornire informazioni più chiare e complete sul trattamento dei dati;
- L’introduzione, per le imprese che eseguono trattamenti a più alto rischio (oltre che per le Autorità Pubbliche), di designare un responsabile della protezione dei dati (Data Protection Officer).
- La previsione di sanzioni più elevate per le violazioni alle nuove regole.
In buona sostanza, quindi, chi utilizza internet per finalità commerciali dovrà mettere in conto un adeguamento radicale ed effettivo al nuovo regolamento, posto che l’obiettivo dichiarato dello stesso è il potenziamento della tutela degli utenti del web nell’era dell’economia digitale.
Gli imprenditori del web 2.0 non devono certo farsi prendere dal panico, visto che le novità normative entreranno in vigore nel 2018 e quindi c’è tempo per non farsi cogliere impreparati.
Per approfondire il tema del nuovo Regolamento Europeo sulla privacy vi consigliamo di dare un occhiata all’articolo “Privacy, il nuovo pacchetto per la protezione dei dati varato dall’UE”.