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OK comodità, KO buon gusto

Qualche giro per negozi, varie città e mi rendo conto che questi zoccoletti colorati imperano ovunque. A dire il vero quando li avevo visti addosso ad alcune star in qualche giornaletto di gossip pensavo si trattasse delle solite eccentricità da vip e invece mi accorgo che hanno sbaragliato la concorrenza e gente di tutto il mondo ne va pazza.
Punti di forza? Estrema comodità. Le Crocs sono infatti fatte di una resina che si modella sul piede adattandosi alla forma di ciascuno, sono resistenti ai batteri ad ai cattivi odori.Sono nate 4 o 5 anni fa in California, come scarpe da barca, vista lo loro adattabilità al piede e le proprietà antiscivolo, da tre giovani amici amanti del mare e senza alcuna pretesa imprenditoriale, ora ci sono però ben nove modelli e 17 colori, sono distribuite in tutto il mondo e i tre amici si sono ritrovati con le tasche piene…
Celebrities Al Pacino, Brooke Shields, Jared Leto, Isabella Rossellini e Jack Nicholson le indossano e il modello più in voga è il sabot in gomma bucherellata, coloratissimo (dal verde acido all’arancione, al fucsia) e leggerissimo che ora si può anche arricchire e personalizzare con spilline simpatiche..
“Pensare più in grande di ciò che si è”: questo il credo dell’azienda produttice dell Crocs™, brand che ormai si classifica al primo posto tra le aziende Footwear per tasso di crescita e produzioni in USA, Canada, China, Italia, Messico, Romania e distribuite in oltre 80 paesi in tutto il mondo attraverso più di 17.000 punti vendita.
“Una scarpa per tutti i target e per tutti gli usi, ha dichiarato Ronald R. Snyder, Chief Executive Officer di Crocs”, un brand altamente riconoscibile che, ha molte potenzialità in Italia ed in Europa”. Grazie alla politica di pricing ‘30 dollari al paio’ e al passaparola , le vendite accelerano e crescono in maniera esponenziale, in effetti , a ben pensarci non mi viene alla mente alcuna campagna pubblicitaria dell’azienda, certo il sito è ben fatto ma è facile affermare che la strada scelta non è nemmeno quella della pubblicità on line. L’azienda comunque è molto attiva: per mantenere saldo il rapporto coi giovanissimi, ha inoltre siglato il recente accordo di licenza con la Walt Disney per la realizzazione di una linea di scarpe ispirata al celebre Topolino. In questa stessa direzione le collaborazioni con Nickelodeon e Warner Brothers e la produzione per Google, Tyco, Flexotronics e L.A. Lakers. Manovre queste funzionali anche a contrastare i già numerosi casi di contraffazioni in atto.
Ora, questi calzari non si indossano in casa, come se fossero pantofole, si esibiscono rigorosamente in strada, magari abbinandole al colore degli abiti indossati.
A mio modesto parere, semplicemente, sono brutte. Ho ripensato a tutte le discussioni sul senso estetico, la raffinatezza del gusto italiano e mi sono chiesta come fosse possibile tutto questo successo qui da noi. Voglio credere che si tratti di una moda, di un’”americanata” sostenuta dall’effettiva praticità e comodità ma non posso immaginare che il taget sia davvero univoco, non mi vedo l’elegante signora di mezza età sfoggiare questi sabot. Per un target più giovane invece potrebbero essere azzeccate: semplici, leggere, pratiche e DI MODA …anche se a dire il vero io preferirei una De Fonseca come ciabatta, una Geox o una Nike come scarpa o le infradito …se proprio cercassi la comodità.
 
 
AUTORE

Ilaria Paparella

 
 

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