HomeBlogMarketing e ComunicazioneIl brand calciatore

Il brand calciatore

Secondo una ricerca promossa da Meta Comunicazione del Luglio 2007, per calcolare il vero valore di un testimonial del calcio esiste un quoziente di fedeltà: Quanto più e’ alto il quoziente, tanto più aumenta la richiesta del calciatore, da parte degli sponsor. “Per essere apprezzato – secondo quanto emerge dallo studio – il calciatore deve trasmettere valori (63%), fidelizzare il proprio pubblico (54% ) e trasmettere al prodotto e al brand che pubblicizza un’immagine positiva (49%). Il quoziente di fedeltà e’, dunque, determinato da un equilibrio tra vita professionale e vita privata . Ecco allora che i calciatori che oggi valgono di più per le grandi aziende sono quelli che sono riusciti a dare un’immagine di grande attaccamento alla propria squadra (minimo di cinque anni) e che nella vita privata si comportano in modo spontaneo (fondamentale per il 58% degli esperti), semplice (51%) e coerente (48%). Importanti i grandi risultati (45%), ma ancora di più la capacità di esprimere valori positivi (47%). Tra i grandi campioni italiani del calcio ad ottenere i quozienti di fedeltà più alti ci sono Totti, Del Piero (entrambi 9,7), Maldini (9,5) e Gattuso (8,9). “L’abbinamento calciatori e veline – spiega il presidente di Meta Comunicazione – vita sregolata e all’insegna degli eccessi non vale più. Perchè un personaggio valga veramente per un’azienda i canoni di valutazione non si limitano più alla notorietà, ma comprendono i valori che e’ in grado di esprimere e trasmettere al prodotto che pubblicizza. Ecco perchè abbiamo elaborato il quoziente di fedeltà, uno strumento che incrociando elementi che comprendono la vita sportiva e quella privata, e’ in grado di stabilire il valore in termini di immagine di un calciatore”.

Come è possibile, però, agire sul brand calciatore isolandolo dal brand della squadra di calcio di appartenenza? Parliamo ad esempio di internet: oggi quasi tutti i calciatori hanno un sito internet, ma è possibile per un calciatore aumentare la propria brand awareness agendo ad esempio sulla qualità dei contenuti? Se Ronaldinho – come dice la BBDO – è il calciatore maggiormente valutato commercialmente (47 milioni di euro), sarà anche il primo nella lista tra i siti dei calciatori visitati?

Soprattutto per alcuni calciatori, che “sbocciano” solo in alcuni momenti della carriera, lo sviluppo del brand legato a loro stessi può essere una delle chiavi del loro successo. Tralasciando gli eventuali business personali da imprenditore, è possibile pensare a un sito internet esclusivamente “vetrina” [dato anche il tipo di pubblico a cui si rivolge] o in futuro si potrà pensare a una gestione più accurata e ricca di questo strumento personale? Sembra, se andiamo a visitare i singoli siti, che lo sviluppo di questo strumento sia direttamente proporzionale
alla notorietà raggiunta, e non uno strumento parallelo per la crescita del marchio personale…

Filippo Minelli per marketingarena

Credits per l’immagine: sestaluna.com

Links:

http://www.alessandrodelpiero.com/ADP/doAction/site/ShowSite?siname=ADP [l’unico con una bella sezione “your ale” dedicata allo sviluppo di user generated content ]

http://www.ronaldinhogaucho.com/

http://www.francescototti.com/

http://www.paolomaldini.org/

 
 
 
 

Vuoi scrivere per noi?

Contattaci per proporre un articolo o segnalarci un contenuto interessante.