Ecco il “vecchio che avanza”, ovvero il volantino (flyer o dépliant a seconda di come lo si voglia chiamare), che costituisce ancora uno strumento efficace ed efficiente.
Storicamente parlando, il volantino ha un passato molto lungo, è servito per veicolare messaggi di ogni tipo, dalla politica alla propaganda sociale, fino alle forme commerciali. Negli ultimi tempi, si può dire che sia tornato alla ribalta, come dimostrato da una recente ricerca di Altavia Italia e Lorien Consulting – che afferma che per il 64,3% degli italiani il volantino è un mezzo efficace.Cerchiamo di capirne di più:Innanzitutto il flyer , come afferma anche Francesco Marino in un articolo per toptrade, “è uno strumento onnipresente geograficamente, esistono versioni nazionali, regionali locali; è sempre più frequente la quantità di fogli consegnata nelle caselle della posta è aumentata con una rapidità impressionante; è multicanale perchè ha modificato vari aspetti del mercato. Sicuramente ha modificato l’atteggiamento dei clienti e le modalità di acquisto. I clienti sanno che in ogni momento dell’anno possono rivolgersi a questa o a quell’insegna per avere le offerte migliori, al costo o anche sottocosto. Questo ha portato ad un crescente “infedeltà” dei clienti, trasformando (almeno in parte) il rapporto di fiducia con il punto vendita in un rapporto opportunistico, dal matrimonio insomma la rapporto occasionale.”
Ma siamo davvero schiavi del volantino?
Forse si. Si perché la guerra dei prezzi, dell’offerta, ci porta a volte a cercare qualcosa di immediato ma al tempo stesso conveniente, che salti agli occhi, e non importa se non si va più ogni giorno nello stesso negozio!
Vediamo qualche caratteristica:
in primo luogo, come riportato su Largo Consumo n.4/2007, il costo annuo di tutte le campagne promozionali di un volantino è pari a quello di tre campagne televisive. inoltre non comporta costi di affissione. La durata media di una campagna è la stessa di quella necessaria per il lancio di un prodotto in tv…ma con costi nettamente inferiori.
Di contro, evidentemente i problemi legati all’ambiente, al rischio “spam”, allo stile grafico a volte non soddisfacente.
Secondo la già citata ricerca Lorien Consulting il volantino dovrebbe:
-comunicare qualità
-avere un formato facilmente consultabile
-informare in maniera trasparente
-presentare in maniera adeguata i prodotti
-comunicare chiaramente il prezzo
-ispirare fiducia
Sembra quindi che il volantino rappresenti ancora un ottimo strumento promozionale e comunicativo, che deve spingere all’acquisto di impulso o in ogni caso carpire l’attenzione dei lettori spingendoli a recarsi nel punto vendita.
Rimane, a mio avviso, fuori discussione il fatto che debba essere assolutamente integrato in una più ampia campagna di comunicazione.
Filippo Minelli
Largo Consumo
Segnalo anche un video interessante sull’influenza dei volantini: http://arts.guardian.co.uk/video/page/0,,2153194,00.html