questa settimana ho intervistato per voi un BusinessAngel: Gianfranco Chiarappa!
1) Buongiorno Gianfranco, non ho speso troppe parole nell’introduzione perche’ vorrei che Lei, ci dicesse chi e’ Gianfranco Chiarappa e di che cosa si occupa.
Innanzitutto mi piacerebbe se ci dessimo del tu
Ho 28 anni, sono fondatore e amministratore unico di Believing.
Believing svolge un’attività unica e particolare: non si producono lampade, non software, non vino. Il Believing è il business di creare business.
E’ una fabbrica di start-ups.
Believing si pone l’obiettivo di supportare le persone e le imprese che vogliono innovare mettendo a disposizione una intera fucina dell’innovazione fatta da talenti, relazioni e competenze di eccellenza, specializzata nelle nuove imprese ad alto potenziale.
E questo attraverso divisioni specializzate: Believing Cube, l’incubatore d’impresa, offre 1200mq di uffici arredati e attrezzati, sale riunioni e spazi condivisi per l’insediamento delle imprese; Believing Capital, il servizio di venture capital di Believing, acquisisce quote di partecipazioni nei progetti d’impresa più promettenti; Believing Lab è il network di consulenti che si occupano di supportare le imprese nei servizi di assistenza contabile, fiscale, legale e amministrativa, marketing e comunicazione, finanza, itc. A fine anno partirà anche Believing University, l’accademia di formazione di Believing specializzata nello sviluppo imprenditoriale.
Believing nasce nella città di Conversano, in provincia di Bari e nel cuore della Puglia. Cosa che già di per sè è fortemente in controtendenza rispetto agli incubatori e ai venture capital nostrani che hanno sede nelle grandi metropoli, (anche se Milano è la mia seconda casa…)
Fare impresa in provincia significa innanzitutto maggior qualità della vita, maggior qualità delle relazioni umane, ritmi più sostenibili. Imprenditori visionari come Riccardo Donadon o Brunello Cucinelli. sanno bene cosa questo significa..
2) E’ un Business Angel, ma a molti il termine rimane un’incognita..ci vorrebbe spiegare che cos’e’ un Business Angel? E a proposito di questo parlarci di I.B.A.N. (Italian Business Angels Networks)?
Si chiamano business angel e sono un particolarissimo tipo di angeli, sono ex manager o ex imprenditori, ma per l’esattezza sarebbe meglio definirli degli investitori privati informali. Sono specializzati nello start up e nello sviluppo dei progetti d’impresa, dispongono di capitali di rischio e una rete di conoscenze per attivarli, hanno un’indubbia capacità gestionale e un buon bagaglio di esperienze per diventare dei partner attivi nel progetto, cosa fondamentale per questo tipo di investimenti. In Italia i business angel hanno fatto la loro prima apparizionenel marzo del 1999, sostenuti dall’Unione europea e dall’Eban, l’European business and innovation centre network, la rete europea di investitori privati informali, sull’onda delle ottime esperienze realizzare in Inghilterra e in Olanda e grazie a una politica comunitaria molto più attenta alle pmi e all’imprenditoria locale. Come in molte altre nazioni europee, anche qui da noi i business angel si sono associati, hanno creato una rete regionale di collegamenti e sono raggiungibili via Internet all’indirizzo www.iban.it , dove Iban sta appunto per Italian business angel network, l’associazione italiana non profit di riferimento con sede a Milano. Nei primi tre anni hanno realizzato tanti progetti imprenditoriali e, con buon esito, hanno attivato diversi capitali privati e hanno naturalmente focalizzato l’interesse di un buon numero di aziende. Pur avendo creato un’effettiva e funzionale rete capace di sostenere con profitto questa interessante forma di finanziamento, negli ultimi tempi, vuoi la poco favorevole congiuntura economica e vuoi l’avvento dell’euro, la spinta propositiva si è arrestata. Ora il trend sembra essere cambiato e oggi si prospetta all’orizzonte un nuovo rilancio.
3) Il suo nome e’ anche legato ad un blog dal nome molto ma molto azzeccato a mio avviso http://futuroalleideedelfuturo.blogspot.com , ce ne vuole parlare? Da dove vi e’ venuta l’idea del nome e di che cosa si occupa questo blog?
Quando ho dato vita a Believing, mi chiedevo quale potesse essere la frase che descrivesse meglio il senso di missione legato alla realizzazione dell’idea Believing. Da qui nasce “futuro alle idee del futuro”…. Believing è per definizione il giusto contenitore in cui sviluppare progetti di impresa dal maggior potenziale innovativo.
Con questo spirito il blog “Futuro alle idee del futuro” parla di innovazione, di nuove idee di impresa, di tendenze in atto, dei progetti incubati da Believing, dei consigli per creare la propria startup, dando particolare attenzione ai “bootstrapper” cioè a quelli imprenditori che partono con pochi soldi. Diversi miei amici imprenditori sono partiti 10-15 anni fa con una manciata di milioni di lire ed oggi sono sempre milionari, ma di euro.
4) Ho visto che e’ venuto a farci visita nel nostro blog, che cosa ne pensa? Che cosa l’ha colpita e che cosa invece non le e’ piaciuto?
Aggiornamenti costanti, notizie di prima mano, interviste molto interessanti. Tuttavia su Internet se una cosa è gratis non la si apprezza abbastanza.Cosa aspettate ad uscire con un magazine free-press? Potrebbe essere la prossima startup da incubare nel Believing..
5) Parliamo di web 2.0 e dei contenuti amatoriali di cui internet e’ oramai pieno: secondo lei questi contenuti rappresentano una fonte di valore per le imprese?
Certo. Basti pensare al crowdsourcing e a quello che sta facendo un portale di nome www.springwise.com con il suo network di 8000 “cacciatori di tendenze” amatoriali sparsi per il mondo. Springwise è una fonte unica di informazioni riguardanti le iniziative imprenditoriali più innovative nel mondo. E’ talmente veloce nell’osservare le mode e i cambiamenti che molto spesso su questo portale leggo delle nuove idee di business molti mesi prima che ne parlino le riviste e i blog specializzati in Italia..
6) Il suo blog e’ pieno di casi interessanti, ma se dovesse scegliere una nuova idea di Business che per lei e’ vincente: che cosa ci indicherebbe?
Tutte quelle nella quali abbiamo investito sinora ed in cui ci stiamo credendo. Perchè “we are Believing”. Appunto.
L’intervista e’ terminata, grazie per la disponibilita’!
Cordiali saluti,
Luca Dalla Villa