Non si fa altro che dire che l’eccessiva burocrazia è uno dei problemi dell’Italia e che le istituzioni sono ben poco attente ai problemi reali dei cittadini. Eppure nel 2011 è nata una startup che si propone di intervenire in queste situazioni per risolverle, migliorando l’efficienza dei Comuni per avvicinarli alle esigenze dei loro abitanti.
Comuni-Chiamo è una piattaforma che raccoglie segnalazioni sia tramite i canali tradizionalmente usati dagli URP (telefono, mail, sportello) che tramite il web e gli smartphone, per poi processarli tramite un sistema gestionale che facilita il coordinamento e la comunicazione interna al Comune. Lo scopo è quello di favorire un percorso di risoluzione ottimale dei problemi e potenziare la comunicazione tra Comune e Cittadino anche dopo la segnalazione.
Il progetto è nato da un’idea di Gilberto Cavallina, Matteo Buferli, Jason Boon e Jacopo Solmi, quattro giovani studenti dell’Alma Mater Studiorum di Bologna che volevano fortemente innovare la Pubblica Amministrazione italiana e migliorare l’efficienza dei comuni. E i numeri dicono che ci stanno riuscendo!
Da quando è nata, infatti, la startup ha contribuito alla risoluzione di più di 25.000 problemi nei 53 Comuni che l’hanno adottata, ben 10.000 solo negli ultimi 6 mesi. Tra maggio e giugno, poi, Comuni-Chiamo ha raccolto 15.000 segnalazioni, con una media di 85 segnalazioni gestite al giorno. Tra queste, i problemi più segnalati riguardano per il 21% il dissesto stradale, per il 15% i rifiuti e per il 14% lo spazio pubblico.
I dati raccolti dal sistema, poi, raccontano di ben 1569 dipendenti pubblici che sono stati formati e che quotidianamente vengono supportati nell’utilizzo della piattaforma. Sono poi 3 milioni e 500 mila i cittadini che hanno scaricato l’app con lo scopo di segnalare i problemi ai comuni in modo semplice e veloce (circa 8 secondi per ogni segnalazione). Grazie al sistema gestionale, inoltre, i Comuni risparmiano il 30% del tempo dalla presa in carico alla chiusura delle segnalazioni, tempo prezioso che i dipendenti comunali possono dedicare ad altre attività.
Ci sono poi casi di Comuni che hanno scelto di utilizzare Comuni-Chiamo per realizzare altri progetti interni: il Comune di Scandicci (FI), ad esempio, la sta usando per l’iniziativa “Superiamole!”, che prevede il censimento delle barriere architettoniche presenti in città attraverso il coinvolgimento dei cittadini.
Quella di Comuni-Chiamo, insomma, è la storia di una giovane realtà che, grazie alla tecnologia, sta innovando la Pubblica Amministrazione riuscendo a risolvere problemi che in essa sono radicati e sedimentati ormai da moltissimo tempo, grazie al coinvolgimento diretto dei cittadini e alla buona volontà di amministrazioni lungimiranti, che hanno scelto di mettersi in gioco per superare le lungaggini della burocrazia.