Quando quest’anno sotto l’albero di Natale mi sono trovata Inferno di Dan Brown, con le sue 522 pagine e la copertina rigida, non ho potuto non pensare: “Bene! E adesso dove lo metto?!”. Chris Anderson aveva già detto che gli scaffali non sono infiniti e le borse e gli zaini non sono senza fondo, aggiungo io, ma questi problemi logistici possono essere risolti con il digitale.
Secondo la ricerca A.T. Kearney/Bookrepublic, la vendita di ebook negli Stati Uniti si aggira già attorno al 46% sul totale della vendita di libri, che nel 2015 si prevede saliranno al 59% garantendo un giro d’affari pari a 2 miliardi di euro. Nel 2014 la vendita di ebook supererà quella dei libri cartacei in USA, ma l’Europa dimostra di stare al passo grazie ai risultati del Regno Unito che si stima passerà dal 29% al 41% nel corso del 2014. La situazione italiana è decisamente più mite rispetto a questi due casi. La vendita di libri digitali nei primi mesi del 2013 equivaleva all’8% del totale e l’incremento previsto la farà arrivare al 10%.
Dati alla mano, la nostra nazione si rivela come al solito un terreno dove le novità faticano ad attecchire. Ma veramente possiamo pensare che mentre nel resto del mondo la gente leggerà libri in pdf contenuti in Kindle, Kobo, iPad e tablet vari, noi continueremo a portarci in giro pesanti tomi? E questo non riguarda solo i libri, ma anche le riviste e i quotidiani che ormai propongono sempre più spesso la versione ebook affianco a quella cartacea. Di conseguenza le cose cambieranno anche per le edicole e le librerie.. Una reazione a catena che, da geek posso capire, ma che da nostalgica della carta stampata fatico ad immaginare.
L’e-reader è comodo pratico e ti permette di trasportare milioni di testi. Ciò nonostante la carta va ancora per la maggiore. Come suggerisce, Francesco Cataluccio, esperto in ambito editoriale con alle spalle due esperienze come direttore di case editrici (Bruno Mondadori e Bollati Boringhieri) si tratta di abitudine! Quello che per noi ora è un mezzo “freddo”, per le future generazioni, i così detti nativi digitali, diventerà “il” mezzo. Quando si familiarizzerà con il display questo diventerà un oggetto quotidiano, preposto a lettura e scrittura al pari di quello che sono per noi i libri cartacei e i block-notes.
Una rivoluzione tecnologica ma anche culturale che di certo muterà il modo di vivere l’esperienza della lettura e il mercato dell’editoria italiana e globale.
Se siete interessati a questi temi, potrete approfondirli il 15 gennaio al Casinò di Venezia in occasione dell’evento Another Type organizzato da Arsenale Creativo.