Ragionavo in mattinata sul tema del pricing sul web anche alla luce di due commenti al mio post di ieri sulle agenzie, che riporto:
Denis (questo blog): Posso posso posso dire un quarto punto che è stato sottointeso ma andrebbe specificato? 🙂 C’è tutta una serie di ansie che governa ogni azienda, ogni agenzia, ogni macchinetta del caffè 🙂 Tanti clienti sarebbe bello non prenderli, ma poi come paghi gli stipendi? Tanti no andrebbero detti da parte delle agenzie, ma poi rischi di non andare da nessuna parte…E’ un mondo difficile…
Nicola (facebook): la realtà è che ormai le agenzie per paura di perdere il cliente lo assecondano in ogni richiesta e nella maggior parte delle volte si limitano a mettere in opera le idee del cliente senza proporre e soprattutto spingere sulle loro idee. Le aziende vogliono risultati subito e questo non si sposa bene ne’ con il SEO ne’ con il SEM e le agenzie non hanno il coraggio di far capire il fatto che con il Web non ottiene risultati di vendita tangibili a meno che non ti chiami amazon, con il web i risultati devono essere valutati a medio termine. ma se perdi il cliente non paghi gli stipendi e quindi è meglio promettere, assecondare e poi si vedrà……
Il fattor comune è: tutto vero..ma poi come li paghi gli stipendi? Comincio a pensare che sia un problema di packaging. Proviamo ad analizzare lo scenario web marketing in Italia lato consulenza e sviluppo, abbiamo:
- Grandi agenzie che lavorano con grandi clienti e richiedono, ottenendole, tariffe molto elevate. Il livello di servizio è alto e le strutture complesse
- Medie agenzie, spesso nate con competenze consulenziali verticali (seo, sem) anche distanti dallo sviluppo si siti, che affrontano il problema della crescita
- Piccole agenzie, spesso evoluzioni di web agency, che toccano anche tematiche come SEO, SEM e social con competenza variabile
- Consulenti e formatori, spesso multitasking e multiskill, chiamati a supportare a 360° le organizzazioni, sviluppare attività di project management e organizzazione e gestione di network di specialisti
Ieri ero in treno, un allestitore parlava di un progetto piccolo, 10.000 euro. Molti degli attori da me citati, gli ultimi 3 di sicuro, per ottenere un budget simile su un progetto internet devono senza dubbio lavorare con un monte ore elevato, vari incontri con il cliente e massima customizzazione. Sarà perché on line è difficile marginare sulla rivendita di infoprodotti? Intermediare un software di mail marketing all’interno di un progetto più complesso permette di marginare allo stesso modo rispetto all’intermediazione di un roll up all’interno di uno stand fieristico?
Comincio a pensare che ci sia bisogno di una scatola. Molti degli attori del web si lamentano di due problemi:
- Prezzi bassi e mercato in forma di asta al ribasso
- Frammentazione elevata
Quali soluzioni possibili? Io non so se si tratti di fare cartello (non credo) o comunicare meglio il web, ma ho come la sensazione che sia il caso di sviluppare della comunicazione collettiva sul fatto che il web non è il fratello rincitrullito della comunicazione, anche perché certi colpi di arroganza visti di recente su facebook hanno dimostrato che la lobby dei comunicatori ci sa ancora fare..