Chi utilizza internet da un po’ di tempo vive sempre più spesso la sensazione che le informazioni a disposizione siano troppe e troppo frammentate, ecco quindi l’emergere di aggregatori e sistemi di social bookmarking che però potrebbero non bastare in assenza di una svolta anche concettuale e mentale. Proprio di questo parla un articolo di focus intitolato “la nuova conoscenza” il cui sottotitolo è molto eloquente “travolti da una marea di informazioni? Dobbiamo imparare a gestirle. E selezionare i saperi che oggi ci servono”.
Se sulla proliferazione delle informazioni digitali è stato attivato anche un progetto ad hoc di certo la tematica è da considerare, e nuove considerazioni emergono, in particolare:
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all’aumentare della complessità e della disponibilità di informazioni non tutti decidono di imparare, molti decidono di chiudersi in se stessi
un secondo problema è legato al costante invecchiamento delle informazioni
Il coordinatore del progetto sopracitato dice “il problema della società moderna non è la produzione di conoscenza ma il controllo dell’ignoranza, i limiti di un mondo con troppa informazione sono l’incapacità di distinguere ciò che è importante da ciò che non lo è e il disorientamento. Ma esistono anche implicazioni positive: per esempio un salutare esercizio del dubbio e la diffusione di comportamenti esplorativi”.
Sembra quindi che il modo più adatto per gestire la nuova conoscenza sia la predisposizione di strumenti “di base” come la preparazione al multiculturalismo e l’alfabetizzazione ai nuovi mezzi (social media) e ai nuovi codici (come il rivalutato linguaggio sms), tutte abilità di base che permettono, unite ad un po’ di curiosità, di muoversi agevolmente nel contesto di overload informativo, l’abilità principale non sarà quindi quella di utilizzare i giusti strumenti, sarà invece la conoscenza dei codici e del contesto ambientale in cui viviamo, una sorta di assicurazione che permetterà di adattarsi ad un ambiente sempre più mutevole.
Per l’immagine: http://jgollner.typepad.com/