“Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto”. È esattamente questa la filosofia che sta alla base di Codice Internet, il progetto nato da un’idea di Marco Antonio Masieri e Marco Montemagno, co-fondatori di Blogosfere.it, un network di blog professionali suddiviso per aree tematiche.
Il progetto culturale, presentato la settimana scorsa a Milano, ha l’ambizioso obiettivo di divulgare la Rete su tutto il territorio nazionale. Si tratta di diffondere la cultura digitale nella società e sensibilizzare gli italiani sulle le potenzialità delle tecnologie di Rete, in maniera coinvolgente, nuova ed appassionante al fine di stimolare, accrescere ed accelerare l’accesso al Web in Italia. Secondo un’inchiesta di Eurostat, infatti, nel 2007 solo il 38% degli italiani tra i 16 e i 74 anni ha dichiarato di averlo utilizzato negli ultimi tre mesi: una percentuale di gran lunga inferiore alla media Ue (57%) e superiore solamente a quelle di Romania (24%), Bulgaria (31%), Grecia (33%) e pari a quella di Cipro (38%). Per quanto riguarda la penetrazione della banda larga, il Report on the Implementation of the Telecommunications Regulatory Package – 2007, redatto dalla Commissione Europea che si occupa di telecomunicazioni, posiziona l’Italia al quindicesimo posto nella classifica europea, con una penetrazione pari al 17,1%, rispetto alla media europea pari al 20%.
Sono questi i dati che hanno che hanno spinto all’ideazione di questo progetto, perfettamente in linea con l’orientamento intrapreso con i2010, il nuovo quadro strategico della Commissione Europea. Nello specifico, Codice Internet è un progetto a lunga scadenza che si articolerà in una serie di iniziative, campagne ed incontri che culmineranno con la Internet Week, una settimana interamente dedicata al tema, programmata per l’autunno del 2009. Esiste, inoltre, un sito di raccordo che funge principalmente da social network: http://www.codiceinternet.it ; all’interno, agli iscritti vengono forniti gli strumenti necessari per mantenersi informati sulle iniziative, interagire e discutere le principali tematiche che il progetto affronterà.
Credo che questo rappresenti purtroppo solo parte del percorso che porta alla digitalizzazione della società in Italia; gran parte del lavoro spetta alle istituzioni e agli operatori che dovranno essere in grado di favorire la diffusione della banda larga nel territorio e colmarne il gap tra le zone urbane e quelle rurali. Come sottolineato dal rapporto della Commissione Europea (citato sopra), infatti, uno dei maggiori ostacoli è rappresentato dalla presenza ancora predominante degli operatori storici, che hanno una quota di mercato che in media supera il 46% e detengono la proprietà di gran parte delle linee, con percentuali che arrivano in alcuni paesi al 95%.
Ho letto che Codice Internet, viene ad inserirsi in un progetto più ampio che riguarda, speriamo solo per ora, solamente Milano e che ha già previsto, tra le varie proposte, il cablaggio della città (300 mila km in fibre ottiche che intersecano tutto il capoluogo).
Oltre ad un problema di cultura ci troviamo, quindi, di fronte ad un problema prima di tutto istituzionale.
E’ un post by Bloglab (collaborazione MarketingArena – VeniceInternationalUniversity)