Inauguriamo con questo articolo una serie di post che speriamo lunghissima e interessante, stiamo ifatti lavorando presso Venice International University ad un laboratorio di ricerca sul web 2.0, il primo post è di Alessandra

Mentre stiamo ancora digerendo definizioni, dibattiti ed idee sul Web 2.0, dai Mozilla Labs Aza Raskin, Head of Users Experience, parla di Web 3.0 e lancia la prima release di Ubiquity, un plugin per Firefox che per ora è solo in versione alpha. L’obiettivo è quello di offrire all’utente un Web sempre più user-friendly, costruendo un ponte tra il linguaggio naturale ed il browser, rendendo così la navigazione un’esperienza più ricca, significativa, intensa e tempestiva.

Si tratta di una finestra di dialogo, richiamabile attraverso la pressione di una speciale combinazione di tasti, che permette all’utente, ad esempio, di personalizzare la pagina corrente, creare “mashup on demand”, tradurre testo in modo immediato, aggiungere un appuntamento al proprio calendario, selezionare parti di una pagina (testo e foto) e spedire il tutto via email a un nostro amico, accedere alle previsioni meteorologiche ed interfacciarsi con i servizi più disparati come Wikipedia, Twitter, Digg e Amazon. Le funzionalità sono davvero molte e, inoltre, questo nuovo tool potrà essere personalizzato dagli utenti più esperti e dagli sviluppatori che potranno suggerire cambiamenti, aggiungere e sviluppare comandi.

Aza Raskin, riferendosi all’idea alla base di Ubiquity, spiega: “Stai scrivendo una mail per invitare un amico ad un incontro in un ristorante di San Francisco dove nessuno dei due è mai stato. Ti piacerebbe includere una mappa. Oggi, una cosa del genere implica i lavori disgiunti della composizione del messaggio su una mail, la creazione di una mappa su un sito apposito, la ricerca di recensioni sul ristorante su un motore di ricerca, e infine la copia di tutti i link nel messaggio in via di composizione. Si tratta di un numero incredibile di click, ricerche, copia ed incolla per compiere una sola e semplice azione. E ciò che hai fatto non è stato mandare una vera mappa, ma solo dei link!”. Ciò che Raskin vuole evidenziare è che, navigando, la frustrazione è spesso un’esperienza universale. L’ambizione di molti sviluppatori è proprio quella di trasformare il Web da spazio largamente site-centric a spazio user-centric ovvero in uno strumento in grado di comprendere le reali esigenze degli utenti.

Personalmente credo che sia un passo importante verso un web sempre più fruibile, in grado di capire il linguaggio naturale semplificando la vita all’utente medio e facendo risparmiare molto, molto tempo. Non sono convinta che si possa parlare di Web 3.0 ma piuttosto di naturale evoluzione di Internet.