di Claudia Ferrari – salsadigitale.net
Ho sempre visto il 15 agosto al pari di un capodanno estivo: una data quasi epica che mi impone consuntivi e buoni propositi da realizzare a settembre. Anche se le mie ferie son ben lontane, ho colto l’occasione per riassumere mentalmente i SI e in NO delle varie azioni di marketing scovate in rete.
Pollice verso per:
– i progetti web presi in prestito dal “sentito dire” ma in cui l’azienda non crede;
– le azioni di marketing in cui si mette alla prova per troppo tempo la pazienza degli utenti
(“Ho perso Leo!” Vi ricordate? Sarà deformazione professionale ma avendo annusato subito l’arcano mi è sembrato eterno il tempo che ci hanno messo per arrivare alla dichiarazione del prodotto. Mia impressione o è dovuto al necessario sviluppo dell’effetto viral?)
– le “prese in giro”: dallo storico spam passando per le azioni di grezze infiltrazioni in affollati forum di discussione per concludere con l’emulazione di contenuti creati dall’utente (il nuovo viral della Nike: http://www.womarketing.netsons.org/viral-marketing/239/il-nuovo-video-virale-nike/).
Tra i Sì, ovvero azioni e tendenze must-have dell’estate:
– recuperare valori e rispetto per i clienti e dimostrarlo tramite la fornitura di servizi, contenuti e partecipazione (Lovemark: perchè il branding non basta più);
– abbracciare con convinzione cause e principi alla guida della propria azienda che siano contemporaneamente obiettivo e guida per le azioni di tutti i giorni (strategia aziendale, mission…);
– sì al coraggio, soprattutto di grandi società, nell’esporsi a commenti, giudizi e aggressività;
– fare cultura e cercare di bilanciare le informazioni che a vario titolo circolano sulla rete (Codice internet).
Ovviamente tra i No sarà necessario annoverare tutti i tentativi di simulazione delle buone cause e di intenti onorevoli.
Sicuramente ho dimenticato quintalate di esempi, ma solo abbozzando questa decina di righe mi sono accorta di una cosa. Internet non è più un mezzo lontano, freddo, distante, ma un luogo in cui stranamente, anche non avendo difronte agli occhi chi parla, vengono premiate le azioni fatte con convinzione e passione e un po’ meno quelle studiate o architettate a tavolino. Verità o al momento ci piace pensarla così?