Il servizio non è nuovo ma l’idea è valida e qualche considerazione in merito, ora che è stato provato su larga scala, se la merita.
Downlovers, il cui spot è “Tutta la musica che vuoi. Gratis. Legale.”, è il primo portale che permette di scaricare musica in modo totalmente gratuito e senza violare le norme sul diritto d’autore. Titolare dell’operazione risulta l’azienda italiana Kiver, e il Ceo di Downlovers è Frank Gonella, già parte di Vitaminic.
Ritornando al servizio, risulta difficile non pensare a qualche sotterfugio considerando la disapprovazione totale che avrebbe generato fino a poco tempo fa! Invece dobbiamo riconoscere l’ingegno del modello di business, validissimo, applicato: Downlovers è infatti totalmente basato sulla pubblicità e sugli accordi con le case discografiche; la musica viene in pratica “regalata” agli utenti dagli inserzionisti che in cambio ottengono di trasmettere i propri spot all’interno del portale. A breve il portale promette inoltre l’inserimento di funzionalità di social networking e di promozione di etichette indipendenti (adesso ci solo pezzi di Warner Music Italia).
L’innovazione sta nel aver rotto la dicotomia che vedeva da una parte il downloading a pagamento dai siti delle case discografiche e quello peer to peer tra utenti; downlovers costituisce però il primo caso strutturato che campa attraverso la formula pubblicitaria mentre il settore musicale vede da anni trasformazioni fatali che determinano relativi obblighi di ripensamento delle sue logiche commerciali.
Internet con le sue tecnologie e ancor più la logica della condivisione 2.0 ha negli ultimi anni scardinato completamente i concetti di base dell’industria musicale e le relative posizioni di forza. Ne abbiamo avuto grande prova con i Radiohead che hanno deciso di liberalizzare il prezzo di acquisto online del loro ultimo album e con i portali come iJigg, Imeem e Deezer che diffondono liberamente contenuti.
Il servizio in soldini: iscrizione, scelta del brano da scaricare e visualizzazione di uno spot pubblicitario mentre si completa il download del brano scelto. Tutto perfetto, ma ora che il servizio funziona da un po’ possiamo raccontare anche il rovescio della medaglia.
La struttura del sito è chiara anche se la grafica non è molto “emozionante” graficamente, limitante inoltre il fatto che lasci poca libertà d’azione: l’unico comando che l’utente può utilizzare è il volume; le librerie musicali offerte non sono poi così vaste e soprattutto, proprio come nei negozi on line, anche i brani provenienti da Downlovers risultano criptati da Windows Drm, sistema di protezione dei contenuti marchiato Microsoft. Qui si intuisce al solita guerra tra colossi che lascia poco spazio agli standard: se si usa Downlovers bisogna infatti lavorare in ambiente Windows (tanto per dirne una non funziona con Safari) e utilizzare lettori non- iPod, inoltre si ricorda una limitazione di 5 al numero delle copie replicabili. Da ultimo va notato che si può scaricare legalmente solo dal territorio italiano, per problematiche riguardo i diritti.
Per dovere di cronaca, ricordiamo che iTunes sembra comunque mantenere la posizione di gigante incontrastato visto che sono ormai ben oltre i tre miliardi i brani scaricati dal negozio di Apple a pagamento a comprova che il mercato del download a pagamento non sta certo morendo.
Sono stati fatti passi da gigante nella lotto alla liberalizzazione musicale ma, almeno per quanto riguarda questo servizio, la guerra non è ancora finita, così come la guerra tra Microsoft & Apple 😉
Ilaria Paparella e Luca Crivellaro