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Quella che vedete in foto è una porsche boxster, una delle auto più riuscite della casa tedesca. Qui ne trovate una del 2004 a 29.900 euro, qui invece ne trovate una molto molto simile a 28.800 euro. La leggera discrepanza di prezzo diviene evidente su un dodge RAM, qui a 26.900 euro, e qui a meno di 20.000. Che sta succedendo? Semplicemente i prezzi sono più bassi in Germania. Per alcuni modelli di pochi euro, per altri di diverse migliaia. Niente di particolare direte voi, la cosa interessante è che sono moltissimi i concessionari italiani che riempiono i saloni dell’usato proveniente dalla Germania, usato che poi rivendono con ricarichi anche del 30%. Mi incuriosisce il ruolo del concessionario di oggi, una sorta di fattorino-autista che ripensa con astuzia il commercio. Il problema però è uno solo: dove compra il concessionario? Basta numeri buoni, non più contatti da urlo, il concessionario compra su autoscout, proprio come noi, solo che sostituisce l’arguto .de al classico .it.
Quale vantaggio competitivo? Quello di prendere una stagista che parla tedesco ed andarsene in Germania ogni 10 giorni tornando con auto fiammanti tutte da sdoganare? L’abilità del concessionario è forse quella di interpretare il mercato? Non ci vuole poi molto a capire quali sono le auto di tendenza, bastano “quattroruote” e “al volante”.
Il senso di questo post è molto semplice: internet erode il vantaggio degli intermediari o li costringe solo a ripensare il proprio business? Non lo so, e non credo spariranno a breve, so però di certo che se avrò bisogno di un dodge ram farò di tutto per andare a prenderlo in Germania autonomamente. La garanzia, il servizio, l’assistenza, sono tutti fattori che uno può scegliere legittimamente di pagare, quello che però mi sembra interessante è evidenziare la possibilità di trasformarsi in concessionario per un giorno per chiunque lo desideri, le barriere sono ben inferiori rispetto a un tempo e lo scenario competitivo sta di certo cambiando