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Prendiamo questa situazione: voi siete il nuovo allenatore di una squadra qualsiasi di calcio, ma non conoscete né le caratteristiche dei vostri giocatori, né le altre squadre che militano nel vostro stesso campionato.
Giochereste col 4-3-3?

Cosa c’entra questo esempio col marketing? Penso che questo sia l’esempio che meglio rende l’idea del perché certe scelte di marketing di alcune aziende lascino perplessi o non siano condivisibili da un osservatore esterno. Mi spiego meglio: parlando della mia esperienza lavorativa in azienda con alcuni dei miei più cari colleghi markettari, a volte alcune decisioni vengono viste come sbagliate.

L’esempio dell’allenatore penso dia la possibilità di far capire come mai alcune decisioni da fuori non possono essere capite. L’allenatore conosce la sua squadra e le altre squadre e valuta le strategie migliori per il bene della squadra,e anche se ha un modulo preferito,adatta questo ai giocatori e alla partita.

Il marketing manager,o prendendo anche in considerazione un’intera decisione marketing fa lo stesso,in un contesto chiaramente ben più complesso: conosce la propria azienda, conosce i propri clienti e competitor,deve conoscere il mercato e intuirne l’andamento, deve conoscere le relazioni che intercorrono tra i vari attori di mercato.

La strategia, gli strumenti e le varie azioni si sviluppano da questo.

Non ho detto nulla di nuovo in definitiva: ma solo partendo da questo punto si può intuire perché per un’azienda, ad esempio, il posizionamento del proprio sito web non sia fondamentale e per un’altra vitale, o perché per un’azienda un blog aziendale sia utile e per un’altra del tutto inutile.

A volte ci fissiamo che un determinato strumento, declinato in un determinato modo sia per forza vincente. Prima di entrare in azienda avevo dei punti fermi su alcuni strumenti: essendo appassionato di web e social network mi sembrava che una piattaforma online di nuova generazione per forza di cose dovesse avere determinate caratteristiche, come, e qui lo sbaglio più grande, tutti i siti web avessero lo stesso obiettivo primario: avere quanti più visitatori possibile.

Un’accurata analisi di mercato e una precisa attività di benchmarking sono i veri punti fermi. Da lì poi si inizia. Niente di nuovo, insomma.

Poi tanto di cappello a chi si inventa Pirlo davanti alla difesa o Zambrotta terzino sinistro. Anche nel marketing colpi di genio come questi possono accadere.