“Idea Musica: stai x ricevere il link x scaricare gratis la poli (starebbe per “suoneria polifonica”) di Pavarotti&Zucchero – Miserere! Scarica GRATIS e attivi abbonamento I Love Music”. Questo era l’sms che molti utenti Tim hanno ricevuto a poche ore dalla morte di Luciano Pavarotti. A questo spietato cinismo poi si accompagnano delle condizioni spesso sfavorevoli per il mercato delle suonerie telefoniche, che nel 2006 in Italia aveva un valore stimato attorno ai 250 milioni di fatturato.

Bisogna infatti mettere in allerta i consumatori su quelli che sono i costi reali del servizio suonerie, dato che il prezzo di un singolo motivetto è abbordabile. Il problema però sta nell’abbonamento automatico che si sottoscrive in seguito alla ricezione della singola suoneria: ogni settimana questo simpatico abbonamento preleva 4 euro dal credito prepagato, sempre. L’Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom) ha bloccato le pubblicità ingannevoli, ma il rischio fregatura è sempre dietro l’angolo.

Il mercato in questione ha oltretutto altre luci e ombre. I quattro operatori mobili italiani hanno creato una sorta di oligopolio sul mercato delle suonerie, sbarrando l’ingresso ad altri competitors e quindi fissando il numero di imprese impegnate a un tetto massimo di 15. Sono 300 infatti le potenziali imprese che vorrebbero entrare nel business ma alle quali non è permesso utilizzare le reti degli operatori mobili. Il presunto cartello creatosi impone dunque in Italia dei prezzi sensibilmente più elevati per le suonerie, anche 2 o 3 euro, contro il prezzo minimo riscontrato in Gran Bretagna, fissatosi a quota 20 pence.

Il nodo della questione è che gli operatori di telefonia non sono tenuti ad attivare quei numeri che consentono al singolo agente economico di vendere le sue suonerie. Per di più, gli operatori non attivano i numeri pubblici (raggiungibili da tutti gli operatori), ma attivano dei numeri non pubblici, “in decade 4” , che corrispondo alla loro rete interna. Così facendo il venditore di suonerie deve contrattare con tutti e quattro gli operatori di telefonia mobile italiana, i quali vedono crescere sempre di più il loro potere contrattuale e il loro controllo sul mercato. L’Agcom ha segnalato la faccenda come irregolare, dato che sui numeri interni vi possono essere solo servizi informativi. Ma di multe, purtroppo, non se ne sono viste…

Luca Crivellaro

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