Un paio di settimane fa ero in treno con l’amico Gianluca e tra una chiacchiera e l’altra ci passa in fianco un Eurostar (almeno mi pare…), rinomato mezzo di punta di Treni Italia, completamente tappezzato di pubblicità di “Sony Vaio”, nota marca di computer, e al momento esclamo “era ora!”… “Era ora” di cosa? Si chiederà qualcuno di voi… erano almeno un paio d’anni che pensavo al fatto che i treni potessero essere “sfruttati” come cartelloni pubblicitari in movimento, sarebbe, e di fatto forse lo è diventata, una manovra di marketing eccezionale: si bombarda di stimoli chiunque osservi facendo pubblicità ovunque e in una miriade di luoghi… nelle stazioni, ai passaggi a livello ( per chi aspetta tristemente in auto), per chi vede da altri treni (come è successo a me) e per chi sta in un qualsiasi posto in cui il treno sia anche lontanamente osservabile… è un’idea semplice ma geniale!
Nella mia idea originale, e non so se Sony e Treni Italia abbiano seguito anch’essi questo percorso, però gli “spot dinamici” che dovevano tappezzare i treni non erano fine a sé stessi ma, anzi, utili al rinnovamento della seconda società: l’idea di “colorare” i treni, oltre che rendere più allegri molti “vecchi e grigi vagoni”, permetterebbe un rientro di denaro che, se non sprecato ma, invece, attentamente reinvestito in risorse, potrebbe sostenere una buona parte di un eventuale rinnovo dell’azienda ferroviaria…
Ho visto delle pubblicità appiccicate sul retro anche di molti autobus e anche su qualche altro treno, ma non nazionale, ma quasi tutti i treni che vedo io sono dello stesso colore, e spesso nemmeno tanto belli da vedere ( mi riferisco a quelli più vecchi ovviamente) un po’ di cartelloni non farebbero altro che rendere l’atmosfera un po’ più allegra.
Spezzo altre due lance, una a mio favore e una contro: da un lato mi si potrebbe criticare che la pubblicità è sempre più invadente e che non se ne può più… “se adesso la mettiamo anche sui treni!”… giustissimo rispondo io, ma stavolta sarebbe per una giusta causa… almeno quella; dall’altro lato, invece, posso dire che per quanto strampalata credo che un’idea del genere sia sempre più utile di quei televisori sparsi per la stazione di Venezia di cui non capisco l’utilità visto che spesso non sento nemmeno l’audio…
Stefano Guerra per Marketing Arena