La particolarità del sito www.ferrariowners.com?
Presto detta: per accedervi bisogna essere proprietari di una Ferrari. Vecchia o nuova che sia, l’importante è che sia una Rossa di Maranello.

Questo il messaggio nella pagina della registrazione:

“Benvenuti nel Ferrari Owners’ Site.
Per diventare membri ufficiali del nostro club, è necessario fornire tutte le vostre informazioni anagrafiche e le specifiche della vostra auto. (…)
Essendo l’accesso al sito personale e riservato ai proprietari di auto Ferrari, lo stesso non è cedibile ad alcun titolo ad altre persone, pena il blocco immediato di suddetto accesso e degli altri eventualmente registrati a nome dello stesso soggetto.”

Lontani i tempi in cui il mondo dell’auto e il web sembravano difficilmente conciliabili. Lontani soprattutto i tempi in cui si pensava al sito come fonte di informazione, ma difficilmente esperenziale, specie per un acquisto complesso come quello dell’auto, dove conta la presa di contatto con il bene in questione.

L’approccio 2.0 ha spazzato via gli archetipi di un sito, utile per attingere informazioni, ma scarsamente emozionale e capace di rendere davvero fedele il consumatore.

Oggi l’approccio è ludico, basti pensare a Lancia, Fiat e Renault per i loro minisiti di prodotto (quelli corporate sono generalmente più austeri e “cerimoniosi”: più una zona franca dell’informazione e della logistica, com’è giusto che sia) con l’intento di catalizzare quanti più visitatori affezionati, tramite concorsi e trovate.

Il fatto che Ferrari abbia progettato un’azione di marketing sul web puntata sull’esclusività, e non sull’apertura è una scelta in linea con il target sicuramente azzardata, ma degna del brand: pochi altri marchi potrebbero permettersi il lusso di chiudere l’ingresso di un sito in maniera così stringente: penso francamente che la password per effettuare il login sia una delle più costose che si siano mai viste sul web!

Se qualcuno di voi lettori ha accesso alla parte riservata del sito, ci faccia cortesemente sapere se i contenuti sono all’altezza delle aspettative.

Gianluca Marconato per Marketingarena.it