Ieri sono stato al jobmeeting di Padova (“Le aziende incontrano i laureati”). Occasione stuzzicante per guadagnare portachiavi knorr e zainetti Vodafone ma.. che altro? Di certo una buona opportunità per incontrare le PMI, ho visto aziende di media dimensione (Bartolini, banche popolari ma anche studi associato di commercialisti e consulenti del lavoro), in questi stand si poteva direttamente parlare con un responsabile e di certo con un interesse più attivo rispetto a quelle delle hostess Vodafone o Unilever il cui compito era recitare “metti il cv sul sito, gli stage li facciamo a Milano, ti lascio lo zainetto”. Inspiegabilmente a tutti interessava il rituale… anche i laureati sono vittime del merchandising più spinto.
Ciò che rimane da un appuntamento del genere è
1) il cannibalismo delle agenzie interinali o pseudo tali (ho lasciato un curriculum per sbaglio, mi hanno chiamato stamattina)
2) la tendenza delle grandi aziende a “presentarsi” e non ad “incontrare” a questi meeting che pur sarebbero fatti per il dialogo
3) la disponibilità ad incontrare delle PMI
4) la possibilità di venire a casa con un quadro non ancora organico ma almeno parzialmente delineato di “cosa c’è la fuori”.
Da aspirante markettaro ho visitato la sezione del sito dedicata alle aziende, ho ricevuto conferma che c’è un marketing anche dietro la formazione e il recruitment, gli stand riservati ai master erano letteralmente specchietti per allodole e forse è il caso di pensare dove si gettano i 5/10/15.000 euro di fee.
Io credo con ottimismo che il lavoro nel nostro mondo ci sia, credo anche che sia necessario emergere al grido di “o ti distingui o ti estingui” e di certo l’importanza del contatto (come predicava tim sanders in un libro molto bello) è un fattore sempre più sugli scudi. Sta a noi, laureati di oggi (e di domani grazie al 3+2) capire dove andare per ricercare soddisfazione e serenità, appagamento e stimoli, ma ho come la sensazione che sarà difficile coniugare il tutto..